Parasha of the Week Pinchas n.42

Parasha of the Week Pinchas n.42

Pinchas n.42

G-d gives Pinchas a covenant of peace; G-d explains the apportionment of the Land of Israel; the daughters of Tzelophechad petition to inherit their father’s portion; Moses appoints Joshua his successor. G-d says to Moses: “The priest Pinchas turned My anger away from the sons of Israel by bringing My rights to bear in their midst. Therefore, I shall give to him My covenants of Peace and everlasting priesthood.” After the death of the idolatrous Israelites, G-d tells Moses to take a count of the entire community of the sons of Israel from 20 years old and upward, according to their father’s houses. Each of the families is counted and numbered as G-d commanded. After the people were counted, G-d tells Moses: “The land shall be apportioned as an inheritance according to the number of names. To the numerous, you shall give a large inheritance, and to the few, a small inheritance. By lot this land shall be divided and it shall be received as a possession according to the names of the tribes of the fathers.” Now, during this counting and apportionment of land, the five daughters of Zelophehad come near and place themselves before Moses and Eleazar the priest and the entire community in the entrance of the Tent of Appointed Meeting. They say: “Our father died in the wilderness. He was not among the company that banded together against G-d. He was not among Korah’s allies, but he died because of his own sin, and he had no sons. Why should the name of our father disappear from the midst of his family, just because he did not have a son? Please give us a possession too.” Moses brings their legitimate claim before G-d. And G-d responds: “The daughters of Zelophehad speak justly. Certainly you shall give them, according to the legal right of males, a hereditary possession and you shall cause their father’s inheritance to pass to them.”

Parasha della settimana Pinchas n.42

Il Signore consegna a Pinchas un patto di pace; il Signore spiega come compiere la ripartizione della terra d’Israele; le figlie di Zelophechad chiedono che venga loro assegnata in eredità la parte che sarebbe spettata al padre; Moshè nomina Giosuè suo successore. Il Signore dice a Moshè: «Pinchas il sacerdote è riuscito ad allontanare la mia rabbia contro i figli d’Israele sostenendo le mie ragioni in mezzo a loro. In virtù di questo potrei consegnargli i miei patti di pace e il sacerdozio eterno». Dopo la morte degli israeliti idolatri, il Signore dice a Moshè di compiere un censimento di tutta la comunità dei figli d’Israele dai vent’anni in su, secondo le case dei loro padri. Durante il computo, a ciascuna famiglia veniva assegnato un numero, come il Signore aveva ordinato. Una volta completato il conteggio, il Signore dice a Moshè: «La terra sarà distribuita, come un’eredità, secondo il numero dei nomi. Ai numerosi dovrai consegnare una grande eredità, a pochi una piccola eredità. Questa terra dovrà essere divisa in lotti e ricevuta, come proprietà, secondo i nomi delle tribù dei padri». Nel mezzo di questo conteggio e ripartizione di terra, le cinque figlie di Zelophechad si avvicinano e, giunte al cospetto di Moshè, del sacerdote Eleazar e dell’intera comunità, all’ingresso della tenda destinata alla riunione, dicono: «Nostro padre è morto nel deserto. Non era nel gruppo di chi si unì contro il Signore. Non era tra gli alleati di Korah, ma morì a causa del proprio peccato e non aveva figli maschi. Perché il nome di nostro padre dovrebbe scomparire in mezzo alla sua famiglia, solo perché non ebbe un figlio maschio? Vi preghiamo di assegnare anche a noi una proprietà». Moshè porta la loro legittima richiesta davanti al Signore. E il Signore risponde: «Le figlie di Zelophechad hanno parlato secondo giustizia. Per certo dovrai dare loro, secondo il diritto legale dei maschi, una proprietà a trasmissione ereditaria, e farai in modo che l’eredità del padre venga loro consegnata».