Parasha of the Week Vayera n.04

Parasha Vayera n.04

One day three divine messengers come to Abraham and Sarah, telling them that they will soon have a son. G-d then tells Abraham that the wicked cities of Sodom and Gomorrah will be destroyed. Abraham argues with G-d to spare Sodom, – if at least ten righteous people could be found there – and G-d agrees. But the two divine messengers who went to Lot’s house in Sodom fail to find even ten righteous people. So Lot, his two daughters, and his wife fled the doomed city, but his wife looks back and become a pillar of salt. Sarah gives birth to a son, whom she and Abraham name Isaac. When Sarah sees Ishmael mocking Isaac, she has Abraham banish Hagar and Ishmael to the desert. G-d protects them, and blesses Ishmael, promising to make him a great nation. G-d then tests Abraham, commanding him to sacrifice Isaac. But when Abraham bound Isaac to the altar to kill him, an angel holds back the knife, and G-d blesses Abraham again.

Parasha Vayera n.04

Un giorno tre messaggeri divini si recano da Avraham e Sara per annunciare l’imminente arrivo di un figlio. Il Signore comunica poi ad Avraham che le malvagie città di Sodoma e Gomorra verranno distrutte. Avraham discute con il Signore sull’eventualità di risparmiare Sodoma: ne propone la salvezza nel caso in cui venissero trovate almeno dieci persone integre e il Signore accetta. Ma i due messaggeri divini che si recano alla casa di Lot a Sodoma non riescono nell’impresa. Così Lot, le due figlie e la moglie fuggono dalla città ormai condannata; la moglie però si volta indietro e diventa una statua di sale. Sarah dà alla luce un figlio, Isacco. Quando Sarah vede che Ismaele schernisce Isacco, ottiene da Avraham che Hagar e il figlio vengano mandati in esilio nel deserto. Il Signore li protegge, benedice Ismaele e promette di affidargli un grande stato. Il Signore quindi mette alla prova Avraham, comandandogli di sacrificare Isacco. Ma quando Avraham lega Isacco all’altare, arriva un angelo che gli sfila il coltello dalla mano. Il Signore lo benedice.